L’Associazione ICI – Imprenditori Canapa Italia denuncia con forza l’indifferenza del governo di fronte alla disperata richiesta di aiuto di migliaia di operatori del settore della canapa industriale. Nonostante gli innumerevoli appelli e le sollecitazioni, l’esecutivo continua a ignorare le nostre istanze, lasciando il settore abbandonato a un destino incerto.
Nessuna possibilità di dialogo con il governo
Nonostante la convocazione a Palazzo Chigi durante il quale abbiamo fornito al governo tutte le informazioni necessarie per dimostrare che le infiorescenze di canapa industriale, prive di qualsiasi effetto drogante, non costituiscono alcun rischio per l’incolumità e sicurezza pubblica e stradale, le nostre istanze sono state completamente ignorate. “Abbiamo cercato in ogni modo di far comprendere le conseguenze economiche e sociali di questo provvedimento per migliaia di lavoratori e imprese, ma nessuno ha voluto ascoltarci”, dichiara Raffaele Desiante, presidente dell’Associazione. “Siamo stati lasciati soli da un governo che ha scelto deliberatamente di ignorare le prove scientifiche e la realtà dei fatti. Il Governo e la maggioranza non ritengono indispensabile tutelare decine di migliaia di lavoratori e migliaia di aziende che costituiscono il fiore all’occhiello della produzione europea. I nostri prodotti sono, infatti, richiesti e distribuiti in molti stati europei con un florido volume di affari che ammonta a circa 500 milioni di euro”. Questa mancanza di ascolto rappresenta un grave deficit democratico che lascia inascoltate le voci di migliaia di imprenditori e lavoratori del settore.
Nessuna misura di sostegno per i lavoratori e le imprese
Un altro aspetto di estrema gravità, che si configura nel caso dell’approvazione del ddl sicurezza, è l’assenza totale di iniziative governative sugli ammortizzatori sociali per i lavoratori del settore e sui piani di riconversione delle attività. Non sono stati previsti incentivi o risarcimenti per le aziende che hanno investito ingenti capitali in un comparto che fino ad oggi ha agito nel pieno rispetto della legge. Questo approccio crea una situazione insostenibile che rischia di mandare in rovina migliaia di famiglie senza alcun supporto o soluzione alternativa.
Un abuso di potere che viola le normative europee
Vogliamo ribadire che esistono regolamenti comunitari e sentenze della Corte di Giustizia Europea che tutelano la produzione e la libera circolazione dei prodotti derivati dalla canapa industriale e che il provvedimento del governo italiano rappresenta un palese abuso di potere. Questa disarmonizzazione tra la legislazione nazionale e quella comunitaria non farà altro che esporre l’Italia a inevitabili procedure di infrazione. Le aziende danneggiate potranno chiedere risarcimenti per i loro investimenti, aggravando il bilancio dello Stato in un momento in cui le risorse dei contribuenti dovrebbero essere destinate al welfare e al rilancio economico del Paese, e non sprecate per coprire errori legislativi. Inoltre, anche altri Stati europei saranno penalizzati, poiché l’Italia, principale produttore di materie prime nel settore della canapa industriale, non potrà più fornire questi beni al mercato europeo. Questo comporterà inevitabili difficoltà per i partner commerciali dell’Italia, amplificando le ricadute economiche negative.
Un appello alla giustizia e alla responsabilità
Chiediamo che il governo riveda immediatamente il suo approccio e apra un tavolo di confronto con le parti sociali coinvolte. Continueremo a difendere i diritti del settore della canapa in tutte le sedi opportune, ricorrendo anche alla corte europea se necessario. Non permetteremo che l’intero comparto venga distrutto da decisioni irrazionali, ideologiche e dannose per l’economia e per il futuro di migliaia di lavoratori.