Martedì 22 ottobre 2024, presso la Sala dell’Istituto di Santa Maria in Aquiro del Senato della Repubblica, si è svolto un convegno fondamentale per il futuro della canapa industriale in Italia. Organizzato dalla Senatrice Licheri in un momento cruciale, il convegno ha messo in luce le problematiche normative che il settore affronta, soprattutto in relazione all’Articolo 18 del DDL Sicurezza, presentato dal governo come emendamento, attualmente in discussione al Senato. Se approvato, l’Art. 18 rischierebbe di spazzare via l’intero comparto produttivo della canapa industriale, che conta migliaia di imprese e lavoratori in tutta Italia.
Introduzione: La Minaccia dell’Art. 18
Ad aprire i lavori sono stati Sabrina Licheri , Senatrice del Movimento 5 Stelle, e Mattia Cusani , Presidente dell’Associazione Canapa Sativa Italia, i quali hanno sottolineato la gravità della situazione. L’introduzione dell’Articolo 18 nel DDL Sicurezza, che include le infiorescenze di canapa industriale tra le sostanze stupefacenti, potrebbe comportare il collasso dell’intero settore, già impegnato a fronteggiare sfide normative e di mercato.
I relatori del convegno hanno affrontato diversi temi fondamentali per il settore: dall’impatto economico e occupazionale della canapa, alle normative nazionali ed europee, fino alle potenzialità agricole e industriali della pianta. Tra i principali interventi, si è discusso di sicurezza pubblica, competitività sul mercato internazionale, ricerca scientifica e tutela del Made in Italy. Di seguito, una panoramica completa degli argomenti trattati dai vari esperti del settore.
Esperienza dei Test Rapidi in Sardegna
Piero Manzanares , Presidente dell’Associazione Sardegna Cannabis, ha esposto l’efficacia dei test rapidi implementati in Sardegna, che hanno contribuito a ridurre i sequestri preventivi e a supportare la filiera locale. Ha proposto che questo modello venga esteso a livello nazionale per alleviare il carico di controlli sia per le forze dell’ordine che per gli imprenditori.
Protocolli con le Forze dell’Ordine e Tavolo Tecnico
Francesco Vitabile , Presidente di Resilienza Italia Onlus, ha discusso l’importanza dei protocolli con le forze dell’ordine per garantire il funzionamento regolare della filiera della canapa industriale. Ha inoltre sottolineato il valore del tavolo tecnico sulla canapa, istituito presso il MASAF, per migliorare la comunicazione tra istituzioni e imprese.
Lo Sviluppo della Canapa Industriale in Italia
Beppe Croce , Presidente di Federcanapa, ha trattato le strategie per rendere il settore della canapa industriale più competitivo. Ha proposto un maggiore impegno in ricerca e sviluppo per consolidare la canapa come coltura agricola di importanza primaria nel contesto italiano.
Ricadute Economiche e Occupazionali
Raffaele Desiante , Presidente di Imprenditori Canapa Italia, ha illustrato l’impatto economico e occupazionale del settore, evidenziando i numeri significativi della filiera, che coinvolge oltre 3000 aziende e impiega più di 10.000 lavoratori stabili, oltre ai 20.000 stagionali. La canapa industriale rappresenta una risorsa fondamentale per l’economia italiana e il DDL Sicurezza rischia di minare questa importante fonte di occupazione e reddito.
Canapa e Agricoltura: Una Coltura Strategica
Jacopo Paolini , VP di CopaCogeca e Fnp Bioeconomia Confagricoltura, ha confermato come la canapa sia ormai riconosciuta a pieno titolo come una coltura agricola strategica. Tuttavia, ha sottolineato che la normativa italiana deve essere aggiornata per proteggere la filiera e garantire una crescita stabile.
Contributi e sostegno finanziario
Ivan Nardone , di CIA Agricoltura, ha evidenziato le opportunità di finanziamento per le aziende agricole coinvolte nella coltivazione della canapa, presentando alcune best practices e suggerendo ulteriori sviluppi per garantire un supporto adeguato alla filiera.
Problemi di produzione del seme di Canapa
Matteo Venturini, Presidente di Canapa delle Marche, ha discusso la produzione del seme di canapa e le difficoltà normative che ne bloccano lo sviluppo. Ha chiesto misure urgenti per sbloccare questa parte fondamentale della filiera agricola, sottolineando il potenziale economico che potrebbe derivare da una regolamentazione adeguata.
Concorrenza Internazionale e Mercato Agricolo
Manfredi Pacifici, di COPAGRI, ha affrontato il tema della competizione internazionale, descrivendo le difficoltà delle aziende italiane nel competere con quelle estere a causa di normative italiane che frenano la crescita. Ha proposto soluzioni per colmare il gap tra Italia e altri paesi.
Filiera Agroalimentare e Commercio
Valeria Baranello, Coordinatrice Nazionale CNA Agroalimentare, ha parlato delle difficoltà di chi lavora lungo tutta la filiera agroalimentare della canapa, dall’agricoltura al commercio. Ha sottolineato la necessità di garantire certezza normativa per gli operatori e regole chiare per evitare il collasso di questo comparto.
Potenzialità Agricole e Industriali della Canapa
Gianni Fabbris, Coordinatore Nazionale Altragricoltura, ha discusso le enormi potenzialità agricole e industriali della canapa, ma ha sottolineato che le aziende agricole sono bloccate da normative obsolete. Ha suggerito interventi concreti per supportare lo sviluppo del settore.
Tutela del Made in Italy
Gennaro Scognamiglio, Presidente di UNCI Agroalimentare, ha sottolineato l’importanza di proteggere la filiera della canapa come parte integrante del Made in Italy. Ha avvertito che la concorrenza internazionale potrebbe mettere in difficoltà il settore se non verranno prese misure adeguate per supportare la produzione locale.
Prospettiva Europea e Novel Food
Lorenza Romanese , Managing Director della European Industrial Hemp Association (EIHA), ha illustrato i rischi e le opportunità che il mercato italiano della canapa deve affrontare nel contesto delle normative europee in evoluzione. Ha esortato l’Italia a rimanere allineata con l’Europa per non perdere il treno delle opportunità che sta generando il mercato della canapa industriale e dei suoi derivati.
Chimica e Farmacologia dei Cannabinoidi
Il Prof. Marco Falasca, Ordinario di Biochimica presso l’Università di Parma, ha approfondito le potenziali applicazioni mediche dei cannabinoidi. Ha sottolineato come studi recenti hanno dimostrato che i cannabinoidi non presentano rischi psicotropi e ha proposto che queste evidenze siano utilizzate per formulare nuove regolamentazioni che promuovano l’uso terapeutico del CBD.
Sicurezza del CBD e Tutela della Salute Pubblica
Camilla Conto, Chimica Farmaceutica e Head of Business Unit Food presso Chemsafe, ha affrontato il tema della sicurezza del CBD, spiegando che, secondo le ricerche scientifiche, non ci sono prove di tossicità. Ha suggerito che la regolamentazione dovrebbe tenere conto di queste ricerche per bilanciare la tutela della salute pubblica con il supporto allo sviluppo del mercato del CBD in Italia.
Controlli e Formazione sulla Canapa
Augusto Siciliano, Agronomo dell’Istituto Zooprofilattico, ha parlato dei controlli sulla qualità della canapa e della necessità di migliorare la formazione degli operatori del settore. Ha proposto l’implementazione di corsi formativi per garantire una migliore comprensione delle tecniche di controllo e una maggiore consapevolezza sull’importanza di mantenere alti standard di qualità.
Potenzialità produttive del Seme e Fiori di Canapa
La Prof. Severina Pacifico, dell’Università della Campania, ha illustrato le potenzialità economiche legate alla produzione di semi e fiori di canapa, attualmente limitate da restrizioni normative. Ha proposto soluzioni per superare questi ostacoli e massimizzare il potenziale produttivo ed economico del settore.
Zootecnia e Ricerca nella Canapa
Ruggero Amato, Veterinario e Ricercatore presso l’Università Federico II, ha discusso le potenziali applicazioni della canapa nella zootecnia, sottolineando come questa pianta possa migliorare la qualità dei prodotti zootecnici. Amato ha proposto l’uso di test rapidi per disciplinare l’utilizzo della canapa nei prodotti destinati all’alimentazione animale.
Canapa, Destinazioni d’Uso e Normativa Europea
Avv. Giacomo Bulleri, esperto in Diritto Comunitario, ha esplorato le opportunità offerte dalla normativa europea per promuovere l’uso industriale della canapa. Ha suggerito che l’Italia possa sfruttare la Convenzione Unica e le normative dell’UE per favorire la libera circolazione dei prodotti a base di canapa, superando i limiti imposti dalle regolamentazioni nazionali.
Lacune normative e mancanza di offensività
Avv. Lorenzo Simonetti, dello Studio Legale Miglio-Simonetti, ha evidenziato come le attuali lacune normative portino a denunce, a carico degli operatori di settore, che si concludono spesso con assoluzioni per mancanza di offensività. Simonetti ha proposto una riforma legislativa per fornire maggiore certezza giuridica alle aziende del settore e prevenire procedimenti penali infondati.
Limiti del Diritto Penale nella Regolamentazione della Canapa
Avv. Claudio Miglio , dello Studio Legale Miglio-Simonetti, ha discusso i limiti del diritto penale nell’affrontare questioni legate alla canapa industriale, sostenendo che non può essere utilizzato come strumento per reprimere settori economici legali. Ha evidenziato come la normativa attuale non raggiunga i suoi obiettivi e stia causando danni significativi alle imprese del settore.
Difficoltà Operativa nella Lavorazione del Seme di Canapa
Avv. Nicomede Di Michele, Presidente di FractaSativa Unicanapa, ha concluso il convegno parlando delle difficoltà operative legate alla lavorazione del seme di canapa, a causa delle attuali restrizioni normative. Ha proposto soluzioni pratiche per superare questi ostacoli e liberare il potenziale produttivo del settore.
Intervento di Raffaele Desiante, Presidente di Imprenditori Canapa Italia
L’intervento del presidente Desiante è stato uno dei momenti centrali del convegno, poiché ha messo in evidenza le preoccupazioni del settore di fronte alla minaccia dell’Articolo 18 del DDL Sicurezza. Desiante ha esposto con chiarezza i rischi economici e occupazionali legati a questo provvedimento e ha lanciato un appello al governo per riconsiderare la norma. Di seguito, il suo intervento completo:
Buongiorno a tutti,
La nostra associazione rappresenta le principali aziende italiane impegnate nella coltivazione, trasformazione e distribuzione della canapa industriale e dei suoi derivati.
Oggi siamo qui per dar voce a un settore produttivo che, negli ultimi anni, ha dimostrato di essere non solo importante per l’economia italiana, ma anche un simbolo di innovazione, sostenibilità ed eccellenza. Un settore che, nonostante sfide e ostacoli normativi, ha continuato a crescere esponenzialmente, generando occupazione, promuovendo l’export e contribuendo alla valorizzazione del Made in Italy in tutto il mondo.
È fondamentale ribadire che la canapa industriale, comprese le infiorescenze, è un prodotto agricolo privo di effetti psicotropi e quindi del tutto estraneo alle questioni di sicurezza pubblica. L’inserimento di questa filiera in un disegno di legge sulla sicurezza è non solo assurdo, ma inaccettabile.
Permettetemi di focalizzare la vostra attenzione su quattro punti chiave:
Valore economico e occupazionale: Il settore della canapa industriale conta circa 3000 aziende che offrono lavoro stabile a oltre 10.000 persone oltre ad ulteriori 20.000 lavoratori stagionali. Il nostro volume d’affari supera i 500 milioni di euro, contribuendo con circa 150 milioni di euro all’anno alle casse dello Stato. Le nostre imprese creano posti di lavoro in ogni regione d’Italia, impiegando soprattutto gli under 35 anni, avvicinandoli all’agricoltura e a modelli di sviluppo innovativi e sostenibili. Siamo stati e continuiamo a essere una risposta concreta alla problematica della disoccupazione giovanile.
Il valore del Made in Italy e l’export: Anche grazie alle condizioni climatiche favorevoli della nostra penisola, la filiera italiana della canapa industriale si distingue per la qualità eccelsa dei suoi prodotti, riconosciuti e apprezzati a livello internazionale. Esportiamo circa il 95% della nostra produzione, posizionandoci tra i leader mondiali del settore. Penalizzare questa filiera significherebbe non solo indebolire un pilastro del Made in Italy, ma anche rinunciare a enormi opportunità di crescita delle aziende italiane sui mercati esteri.
Libero scambio: Come membri dell’Unione Europea, siamo vincolati a rispettare i regolamenti europei e i principi del libero scambio. Questa modifica alla 242 va in direzione opposta a questi principi, esponendo l’Italia al rischio di una procedura di infrazione che comporterebbero costi elevati per lo Stato e un crollo della competitività delle nostre imprese. È importante sottolineare che l’articolo 18 del DDL Sicurezza non vieta il consumo interno della canapa industriale: i consumatori potranno continuare ad acquistare lecitamente questi prodotti da aziende estere, proprio in funzione del libero scambio. Questo provvedimento, quindi, colpirebbe esclusivamente le aziende e gli occupati italiani, una scelta che appare priva di logica e controproducente per l’intera economia nazionale.
Ammortizzatori sociali e riconversione: Al momento, il provvedimento non prevede ammortizzatori sociali né sostegno per le aziende che hanno creduto nello Stato di diritto e che oggi si trovano a fronteggiare una crisi causata da scelte normative irrazionali e prive di fondamento scientifico. Senza una modifica o la soppressione dell’articolo 18, migliaia di famiglie potrebbero ritrovarsi senza lavoro. Lo Stato si troverà costretto a sostenere i costi sociali della disoccupazione e a risarcire le imprese che operano in un settore legale. Parliamo di centinaia di milioni di euro in ammortizzatori sociali e fondi pubblici, per aziende che hanno sempre puntato sulla legalità e sulla sostenibilità, senza mai chiedere aiuti statali.
Le nostre preoccupazioni sono pienamente condivise anche da Filiera Italia e Coldiretti, le più importanti associazioni che rappresentano il cuore dell’agroalimentare italiano e della valorizzazione del Made in Italy. Per questo motivo sono schierate con noi per tutelare in ogni sede il settore della canapa industriale.
In conclusione , la canapa industriale non è solo una risorsa per il nostro presente, ma una promessa per il futuro dell’Italia. Un settore che incarna i valori dell’innovazione, della sostenibilità e dell’eccellenza italiana. Un governo lungimirante dovrebbe accompagnare e sostenere le proprie imprese in questo percorso di sviluppo, garantendo al settore la possibilità di crescere, innovare ed esportare la qualità del Made in Italy nel mondo.
Chiediamo dunque al governo e alla maggioranza di riflettere attentamente sulle conseguenze che l’articolo 18 potrebbe avere su un comparto così strategico per la nostra economia. Confidiamo nella vostra sensibilità e nel vostro impegno per il futuro dell’Italia.
Infine, rinnoviamo la richiesta, condivisa da tutte le associazioni del settore, di avviare tavoli di confronto con le istituzioni per una regolamentazione chiara e definitiva che definisca le destinazioni d’uso di ogni parte della pianta di canapa, così da garantire certezza normativa e sviluppo sostenibile per tutte le imprese coinvolte.
Conclusione del Convegno
Il convegno ha ribadito l’urgenza di riformare la normativa italiana sulla canapa industriale per evitare che il settore venga spazzato via dall’Articolo 18 del DDL Sicurezza. Gli interventi dei vari relatori hanno evidenziato l’importanza economica, agricola e sociale di questo comparto, che ha un ruolo cruciale per il futuro del Made in Italy e per l’occupazione giovanile nel Paese.
Per il video completo del convegno, è possibile accedere al link fornito da Radio Radicale