Il 4 ottobre 2023, la Corte di Giustizia Europea ha emesso una sentenza cruciale (C-793/22) che coinvolge un caso proveniente dalla Romania. In questo caso, un produttore di canapa aveva chiesto alle autorità rumene l’autorizzazione per coltivare canapa in sistemi idroponici in serre, una tecnica che non richiede il suolo per la crescita delle piante. Tuttavia, l’autorizzazione era stata negata con la giustificazione che la coltivazione idroponica in ambienti chiusi non fosse compatibile con i regolamenti comunitari sulla canapa industriale, in particolare per quanto riguarda l’accesso agli aiuti previsti dalla Politica Agricola Comune (PAC).
Il Regolamento UE e la PAC
I regolamenti europei (1307/2013 e 1308/2013) stabiliscono i criteri per la coltivazione della canapa industriale, che può beneficiare degli aiuti diretti della PAC, purché il contenuto di THC della pianta non superi lo 0,3%. Le autorità rumene sostenevano che tali aiuti fossero riservati esclusivamente alla coltivazione su terreno aperto, escludendo così la coltivazione idroponica in ambienti chiusi.
La Corte di Giustizia ha respinto questa interpretazione, affermando che i regolamenti non impongono l’uso del terreno come requisito per la coltivazione e per ottenere i sussidi. Di conseguenza, la coltivazione idroponica della canapa è ammessa e può beneficiare degli aiuti della PAC, a condizione che rispetti i limiti di THC imposti dal regolamento vigente.
Restrizioni nazionali
Sebbene la Corte abbia stabilito che la normativa europea non vieta la coltivazione idroponica, ha anche affermato che gli Stati membri possono imporre restrizioni alla sua pratica. Tuttavia, tali restrizioni devono essere giustificate e proporzionate, in linea con gli obiettivi di tutela della salute pubblica o della prevenzione di frodi. La Corte ha sottolineato che eventuali limitazioni devono comunque rispettare il diritto comunitario, evitando di imporre barriere eccessive che compromettano il libero mercato all’interno dell’UE.
Impatto della sentenza
La sentenza apre nuove opportunità per i coltivatori europei, permettendo loro di sfruttare tecniche innovative come l’idroponica senza compromettere l’accesso agli aiuti previsti dalla PAC. Questo rappresenta un importante passo avanti per lo sviluppo di un’agricoltura più sostenibile e tecnologicamente avanzata.